Denominazione della società calcistica fondata a Torino nel 1897 con il
nome di
Sport Club Juventus. La
J. vanta 27 scudetti (1905,
1925-26, 1930-31, 1931-32, 1932-33, 1933-34, 1934-35, 1949-50, 1951-52, 1957-58,
1959-60, 1960-61, 1966-67, 1971-72, 1972-73, 1974-75, 1976-77, 1977-78, 1980-81,
1981-82, 1983-84, 1985-86, 1994-95, 1996-97, 1997-98, 2001-02, 2002-03),
il più alto numero di vittorie ottenute da una squadra italiana in Campionato,
9 Coppe Italia (1937-38, 1941-42, 1958-59, 1959-60, 1964-65, 1978-79, 1982-83,
1989-90, 1994-95), 4 Supercoppe italiane (1995, 1997, 2002, 2003), 2 Coppe dei
Campioni (1984-85, 1995-96), 2 Coppe intercontinentali (1985, 1996), 3 Coppe UEFA
(1976-77, 1989-90, 1992-93), 1 Coppa delle Coppe (1983-84), 2 Supercoppe europee
(1984, 1996). Dal 1998 la società, nella persona dell'amministratore delegato Antonio
Giraudo e del medico sociale Riccardo Agricola, venne implicata in un processo per
abuso di farmaci e doping (EPO) relativamente al periodo 1994-98. Nel novembre 2004
arrivò la sentenza di primo grado che sancì la condanna di Agricola a un anno e
dieci mesi e l'assoluzione per Giraudo. La sentenza emessa dalla Corte d'Appello
nel dicembre 2005 confermò l'assoluzione per il dirigente bianconero, estendendola
anche al medico, in quanto la legge del 1989 che aveva dato origine al processo non
poteva essere applicata perché emanata per reprimere le scommesse clandestine e non
per la lotta al doping che all'epoca non era previsto come reato. Nel maggio 2006, poco
prima della vittoria del 29° scudetto, scoppiò lo scandalo delle intercettazioni
telefoniche che coinvolse, tra gli altri, il direttore generale della
J. Luciano
Moggi, indagato per illecita concorrenza, associazione per delinquere, peculato,
sequestro di persona, frode sportiva. Nell'ambito della stessa inchiesta, che fece
emergere l'esistenza di un sistema consolidato di potere, prevaricazione e controllo
arbitrale, si aprirono due filoni in cui vennero indagati l'amministratore delegato
della squadra bianconera, Antonio Giraudo, per falso in bilancio, e alcuni giocatori
juventini, tra cui Gianluigi Buffon, per un presunto giro di scommesse. Travolti dallo
scandalo, Moggi e Giraudo, insieme all'intero CDA, rassegnarono le loro dimissioni.
In seguito all'inchiesta condotta da Francesco Borrelli, a luglio la Corte Federale
decise di revocare lo scudetto vinto dalla
J. nel 2004-05 e di retrocedere la
squadra all'ultimo posto della classifica 2005-06. Quest'ultimo verdetto privò i bianconeri del
titolo di campione d'Italia, assegnato d'ufficio all'Inter, e portò alla retrocessione
del club in serie B con una penalizzazione, da scontarsi nella stagione 2006-07, di -17 punti
divenuti -9 dopo le sentenze definitive espresse a fine ottobre dalla Camera di Conciliazione
e Arbitrato del CONI. Al termine di una stagione di testa, segnata dal pronto recupero dei 9 punti di
penalizzazione, la
J. fece ritorno nella massima serie. Colori sociali: maglia a righe
verticali bianche e nere con bordi bianchi, calzoncini bianchi e calzettoni bianchi con bordo nero.
"Toro-Juve" di Gian Paolo Ormezzano
Finale di coppa dei Campioni 2003